A SOLI SEI CHILOMETRI DA PITIGLIANO AI PIEDI DEI COMUNI DEL MONTE AMIATA TROVIAMO IL PAESE DI SORANO, UN BORGO MEDIEVALE ADAGIATO SU UNO SPERONE TUFACEO DELIMITATO SU TRE LATI DAL FIUME LENTE. INSIEME ALLA SUA FRAZIONE SOVANA E A PITIGLIANO COSTITUISCONO LE CITTÀ DEL TUFO.

Questo paese ha molto in comune con Pitigliano a testimonianza di quanto il tufo sia l’elemento dominante di questa area (anche a Sorano sono presenti le vie cave) filo conduttore di passato e presente di questa parte della Maremma Toscana. La particolare conformazione del borgo e la disposizione delle piccole case, arroccate sullo sperone di tufo è valsa a Sorano il nome di “Matera della Toscana”. A pochi chilometri dal centro abitato in direzione Pitigliano sorgono le Terme di Sorano.

La storia di Sorano

Anche la storia del paese come quella di tutta la zona è legata all’antichità della civiltà etrusca e in epoca rinascimentale a quella delle famiglie Orsini e Aldobrandeschi. Da Piazza del Municipio, la principale del paese, si attraversa l’Arco del Ferrini e si entra nel centro storico del paese, dominato dall’alto dalla Fortezza Orsini anch’essa visitabile ma raggiungibile da Via San Marco fuori dal borgo antico. La fortezza fu costruita dagli Aldobrandeschi nel XII secolo e passò alla famiglia Orsini con il matrimonio tra Anastasia Aldobrandeschi e Romano Orsini. Ancora oggi, sopra il portale di accesso è presente lo stemma con le insegne delle famiglie. Gli Orsini la ristrutturarono ed ampliarono facendone un vero capolavoro di architettura difensiva. La mole della fortezza è decisamente imponente, ma dall’esterno non si riescono a percepire con esattezza le sue dimensioni, poiché si sviluppa per buona parte in profondità, su ben cinque piani sotterranei! La complessa struttura è stata ricavata modellando abilmente lo sperone tufaceo su cui sorge. Oggi la fortezza è interamente visitabile, alcuni ambienti ospitano il museo del Medioevo e del Rinascimento, inoltre i vari edifici sono collegati da gallerie e camminamenti sotterranei, anch’essi visitabili, che formano dei veri e propri labirinti.

Cose da vedere a Sorano

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Nel centro storico troviamo la Collegiata di San Nicola, chiesa del XIII secolo, Palazzo Comitale, la Torre dell’Orologio che svetta sopra il Masso Leopoldino, fortificazione ottenuta dal modellamento di una rupe tufacea. Sulla cima del masso vi è una terrazza che panoramica che merita di essere visitata. Tra le numerose frazioni del comune di Sorano oltre a Sovana e San Quirico, merita una menzione e una visita Montorio con il suo castello e la Rocca di Castell’Ottieri.

GLI EVENTI DI SORANO

Festa di Primavera (tra il 25 aprile e il 1 maggio). La festa celebra la primavera, stagione di nuovo inizio e nuova vita soprattutto per i raccolti, riprendendo un’antica tradizione contadina di queste zone. La festa prevede una sagra enogastronomica locale e varie iniziative come mercatini artigianali, musica dal vivo tutte le sere, escursioni, raduni di auto d’epoca e moto.

A Tutta Birra (Nella frazione di San Quirico di Sorano il primo fine settimana di agosto). Una delle feste popolari più longeve e sentite di tutto il territorio. La Festa della Birra di San Quirico (A Tutta Birra) non è un semplice evento ma un appuntamento imperdibile nell’estate delle città del tufo. Con oltre trent’anni di storia dedicata a questa famosa bevanda la festa, organizzata dall’associazione “A Tutta Birra” è stata una delle prime di questo genere in tutto il territorio.

Sagra del prosciutto e del formaggio soranese (agosto). Con oltre cinquant’anni di storia la sagra del prosciutto e del formaggio soranese è un altro di quegli appuntamenti imperdibili dell’estate nelle terre del tufo. La sagra valorizza queste due produzioni locali, oltre che l’enogastronomia in generale e accompagna i visitatori per buona parte del mese di agosto.

Mostra Mercato Artigianato (agosto). Una manifestazione che vanta quasi quarant’anni di storia. La mostra mercato di Sorano che si svolge nel cuore dell’estate delle terre del tufo (solitamente nella settimana di Ferragosto) nelle antiche vie e vicoli del borgo antico e nel Cortilone è dedicata all’artigianato dalla A alla Z, anche se è in realtà riduttivo semplificarla a sola mostra mercato. Nei giorni del suo svolgimento, oltre a decine di espositori di artigianato e modernariato Sorano prepara numerose iniziative correlate alla mostra come laboratori, esposizione e vendita di prodotti a km 0, spettacoli vari di animazione.

Festa delle Cantine (ponte di Ogni Santi, novembre). La Festa delle Cantine di Sorano si svolge nel cuore del centro storico del paese. Anche Sorano possiede numerose e bellissime cantine scavate nel tufo che grazie a quest’evento riprendono vita. In ogni cantina, gruppi di ragazzi più o meno giovani allestiscono il proprio stand gastronomico dove è possibile cenare mangiando i prodotti tipici del luogo, assistere a spettacoli musicali di ogni genere e naturalmente degustare i vini del territorio. Una festa dal clima speciale, all’insegna dell’allegria in un ambiente particolare come quello dell’antico borgo soranese.

Capodanno soranese la Notte della Luce (30 dicembre). A Sorano il capodanno si festeggia un giorno prima grazie alla “Notte della Luce”. Il 30 dicembre di ogni anno a Sorano si svolge quest’iniziativa con l’accensione di una grande pira di legna alta 10 metri nel tardo pomeriggio che apre la serata di festeggiamenti. Tanta musica, grigliata in Piazza del Municipio e in tarda serata un grande spettacolo pirotecnico che anticipa il capodanno di 24 ore.

Le Terme di Sorano

Relax e tranquillità immersi nella storia e nella bellezza di borghi unici come quelli delle Città del Tufo. Grazie al complesso termale di Sorano costruito all’inizio del nuovo millennio tutto questo è possibile. La struttura sorge all’interno di un’area verde di circa 7 ettari, il residence è composto da 30 appartamenti indipendenti e 10 ville singole. La struttura termale è composta invece da un’ampia piscina termale con acque calde naturali che sgorgano ad una temperatura costante di 37° e una piscina sportiva. Inoltre solarium con lettini prendisole ed ombrelloni, un percorso relax nei boschi, fornito di aree attrezzate per pic-nic, un campo da tennis, bar e ristorante. La struttura è anche dotata di centro benessere. Le terme sono aperte anche agli esterni pagando un biglietto giornaliero.

Le Vie Cave

Unicità di tutta l’area delle città del tufo nei comuni di Sorano e Pitigliano le vie cave sono antiche strade etrusche costituite da profondi percorsi ricavati dal taglio della roccia tufacea. Anche nel territorio di Sorano ve ne sono a decine tra le quali segnaliamo Il Cavone, la Via Cava di San Sebastiano e la Via Cava di San Rocco. Il Cavone si trova a Sovana all’interno nel Parco Archeologico, appena superata la tomba del Trifone. La Via Cava di San Sebastiano si trova sempre Sovana nel Parco Archeologico, l’ingresso è situato qualche decina di metri dopo l’ex chiesa di San Sebastiano. La Via Cava di San Rocco si trova a Sorano (anch’essa nel Parco Archeologico) e collega il paese con il complesso rupestre di San Rocco.

Parco archeologico Città del Tufo

Il Parco archeologico Città del Tufo è composto a sua volta da tre parchi dislocati sul territorio del Comune di Sorano: la necropoli etrusca di Sovana, l’Insediamento rupestre di San Rocco e l’Insediamento rupestre di Vitozza. Situata vicino la frazione di Sovana, l’area della Necropoli si estende per circa un chilometro e mezzo e presenta una fila quasi ininterrotta di tombe a dado e a semidado. Tra queste spiccano alcune monumentali tombe a fronte colonnata e a edicola con frontone decorato: a Poggio Prisca (tomba Pola e tomba dei Demoni alati); a Poggio Felceto (tomba Ildebrando); a Poggio Stanziale (tomba del Tifone). La necropoli è percorsa dalla Via Cava detta Il Cavone ed è facilmente raggiungibile dalla strada provinciale che collega Sovana a San Martino sul Fiora.

L’insediamento rupestre di San Rocco è situato su una enorme terrazza panoramica immersa nel verde che domina il borgo medievale di Sorano e la vallata del fiume Lente. Dal punto di vista archeologico, questa zona è quasi del tutto inesplorata. Lungo i costoni del pianoro sono numerosi gli ambienti scavati nel tufo. Alcuni di questi, in particolare quelli esposti a sud ovest, sono stati utilizzati durante il periodo etrusco come luoghi di sepoltura; altri nel Medioevo hanno avuto una funzione quasi esclusivamente abitativa. All’ingresso dell’insediamento si trova la chiesa dedicata al Santo che presenta al suo interno un altare con affresco della fine del Seicento che rappresenta la Madonna col bambino. Alle spalle dell’edificio una strada conduce alla Via Cava di San Rocco.

Vitozza

L’INSEDIAMENTO RUPESTRE PIÙ SUGGESTIVO DELLA MAREMMA TOSCANA

L’Insediamento rupestre di Vitozza si trova vicino alla Frazione di San Quirico. Si tratta di uno degli insediamenti rupestri più vasti ed importanti d’Italia. L’abitato si trona a circa 2 Km dal centro di San Quirico (la frazione più popolosa del Comune di Sorano) ed è raggiungibile a piedi attraverso un percorso di grande fascino e di grande valenza ambientale. Le prime testimonianze risalgono all’XI sec., quando in tutta l’area si assiste alla realizzazione di numerosi castelli. A quell’epoca Vitozza doveva far parte di un ampio feudo che comprendeva ben 15 castelli fra i quali si ricordano Sorano, Pitigliano, Farnese, Mezzano, ecc (terra Guiniccesca). Il feudo dovette avere una notevole importanza strategica poiché grazie alle fortificazioni era possibile controllare le vie naturali di accesso al mare. Oltre ad essere caratterizzata dai resti di numerose fortificazioni e chiese, Vitozza si compone di oltre 200 grotte scavate nel tufo fin dalle epoche più remote e utilizzate come abitazioni, stalle e annessi. Gli ambienti, oggi abbandonati, conservano ancora le tracce del loro utilizzo; sono presenti cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, pozzi da butto, nicchie, fori e cordoli per il posizionamento di giacigli e pestarole. In base al loro uso le grotte sono state suddivise in tre tipi: grotte ad uso promiscuo (come abitazione e stalla); stalle (riconoscibili dalla presenza di mangiatoie, trogoli e recinti); grotte ad uso abitivo (presenti soprattutto nel versante sud-ovest, più riparato e meglio esposto al sole). Queste ultime sono caratterizzate da ziri per il grano, pozzi per la raccolta dell’acqua e canne fumarie. Particolarmente suggestivi sono alcuni ambienti caratterizzati dalla presenza di numerose e piccole nicchie scavate nelle pareti i cosiddetti colombari. Questi ambienti sono stati a lungo ritenuti monumenti funerari di epoca romana ma recentemente, grazie alle descrizioni particolareggiate degli studiosi antichi, è prevalsa l’ipotesi che si tratti di ambienti scavati in epoca medievale per l’allevamento dei colombi e dei piccioni. Per coloro che sono animati da spirito di avventura, oltrepassata l’area chiamata San Angiolino, è possibile inoltrarsi all’interno del bosco e attraverso un percorso piuttosto ripido (non attrezzato) raggiungere le sorgenti del fiume Lente. L’ambiente naturale di eccezionale bellezza, i ponti e le gallerie del vecchio acquedotto ottocentesco, la cascata, il ponte del bicchiere con il piccolo stagno (dove i ragazzi un tempo erano soliti fare il bagno), la grotta con la sorgente, rendono la visita veramente emozionante e indimenticabile.