L’AREA DEL TUFO E’ UNO SPLENDIDO TERRITORIO SITUATO NELLA PARTE MERIDIONALE DELLA MAREMMA TOSCANA (GROSSETANA), LUNGO LE COLLINE DEL FIORA, SU CUI SORGONO I BORGHI MEDIOEVALI DELLE FAMOSE CITTA’ DEL TUFO: SOVANA, SORANO E PITIGLIANO.
L’area del tufo è un territorio misterioso e di grande fascino, ricco di rocce tufacee su cui sorgono antichi borghi, fortificazioni medievali e centri di origine etrusca. Sviluppato nel cuore delle colline del Fiora, nella parte sud-orientale della Provincia di Grosseto, comprende i territori comunali di Sorano e Pitigliano, e può essere inclusa anche una parte di Castell’Azzara. Il tufo – roccia magmatica molto friabile – è il vero protagonista in quest’area meridionale della Maremma Grossetana, un’ampia zona collinare caratterizzata da falsopiani di origine vulcanica, gole e forre creati nel tempo dai corsi d’acqua. Questi furono luoghi ideali per gli antichi insediamenti umani.
Nel tufo sono state infatti scavate fin dai tempi più remoti abitazioni, monumentali necropoli e singolari strade, come le vie cave che collegano i vari insediamenti e necropoli nell’area compresa tra Sovana, Sorano e Pitigliano.
Queste vie, dette anche tagliate etrusche, sono lunghi corridoi di un chilometro e larghi tre metri, con pareti alte anche venti, tracciati probabilmente dagli Etruschi come sistema di difesa contro possibili invasori e per collegare i centri abitati con i corsi d’acqua; sono state fatte, comunque, numerose ipotesi sulla loro reale funzione.
L’AREA DEL TUFO IN MAREMMA RACCHIUDE IN SE INCANTO, BELLEZZA, ARCANO E SECOLI DI STORIA: TUTTO, DA QUESTE PARTI, SEMBRA REALMENTE ESSERE FERMO NEL TEMPO.
Nei dintorni di Pitigliano, uno dei borghi più suggestivi della Maremma Toscana, definito la Piccola Gerusalemme per la numerosa comunità giudaica, ne esistono otto di questi ciclopici percorsi. Un ingegnoso sistema di canalizzazione dell’acqua piovana divide la via cava in due parti, creando due ampi marciapiedi. Queste aree sono oggi diventate il rifugio di molti animali in via d’estinzione, essendo inoltre caratterizzate da microclimi ideali per la riproduzione di rare specie floristiche. In epoca preistorica il versante nordoccidentale del lago di Bolsena, ossia la Maremma collinare, era un vulcano attivo che ricopriva di ceneri e lava tutta la zona (assieme alle eruzioni dell’altro vulcano maremmano: il Monte Amiata). Per questo a oriente di Saturnia e del corso del Fiume Fiora la Maremma sembra cambiare volto, e intorno a Pitigliano, Sorano e Sovana i vigneti e gli uliveti si alternano a profondi canyon incisi nel tufo dai fiumi e dai loro affluenti. Il terreno impervio ha limitato lo sviluppo dell’agricoltura, che si basa soprattutto su ulivi e vigne, lasciando intatti estesi boschi e foreste, che segnano il confine tra la Provincia di Grosseto e quella di Viterbo, cioè tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio di un tempo. Una fitta rete di sentieri percorre l’intero territorio.
PARCO ARCHEOLOGICO CITTÀ DEL TUFO (SORANO – SOVANA – VITOZZA)
Nel comune di Sorano, che comprende anche il suggestivo borgo di Sovana, è stato realizzato il Parco Archeologico Città del Tufo. Inaugurato nel 1998 (con l’obiettivo di valorizzare e tutelare l’importantissimo patrimonio storico-culturale rimasto inalterato per secoli), si estende per 60 ettari ed è il vasto contenitore dei principali tesori storici e archeologici del territorio, ossia la necropoli etrusca di Sovana, una delle più straordinarie per la varietà delle tombe. Ve ne sono infatti di ogni tipologia: a camera, a cassa, a dado, a semidado, a tempio, a edicola, a loculo, a colombario. Caratteristica è l’ubicazione delle tombe, su pareti rocciose, tra valli e valloni, in uno scenario che fa pensare all’inferno dantesco. Il parco archeologico comprende anche il museo etrusco di Sovana e quello rinascimentale di Sorano, vari siti, come Vitozza e Poggio San Rocco e alcune vie cave.