Parco Archeologico di Roselle

Parco Archeologico di Roselle

Roselle è una delle più importanti aree archeologiche della Maremma Toscana, localizzata 10 chilometri a nord di Grosseto. “Rusellae” fu una delle prime città etrusche della zona (secolo VII a.C.) e romanizzata nel 294 a.C.

Il sito di Roselle, avvolto in un misterioso e profondo silenzio, è testimone di un passato a lungo celato nella macchia maremmana, che per secoli l’ha protetto e serbato fino a noi. Situato ai piedi del Poggio di Moscona, a pochi chilometri dal capoluogo di provincia Grosseto, è uno dei rari insediamenti etruschi della Maremma Toscana non occupato da abitazioni moderne, il che ha consentito agli archeologi la libertà di compiere studi e ricerche più approfondite. Il fascino del luogo è dato anche dalla sua particolare ubicazione tra il mare e il Monte Amiata, circondato dalla fitta e odorosa macchia mediterranea. Dagli scavi, ancora in corso e parziali, sono emersi alcuni quartieri abitativi risalenti al VII-VI secolo a.C., oltre a importanti e rare testimonianze sulla vita quotidiana nei centri urbani etruschi, che hanno permesso di conoscere questa civiltà non solo attraverso gli oggetti rinvenuti nelle necropoli. Fino ad oggi, i più importanti ritrovamenti nell’area archeologica di Roselle sono le Mura “ciclopiche” di età arcaica, le più antiche e complete dell’Etruria, un quartiere ellenistico, il Foro di età augustea, la Domus dei Mosaici, l’Anfiteatro e le Terme.

Roselle è un affascinante enigma dell’archeologia contemporanea della Maremma, l’attenzione e la cautela che guida gli scavatori nel difficile lavoro esplorativo si giustifica ampiamente.

La città di Roselle, inserita fra le dodici città-stato della Dodecapoli Etrusca (Rusel in lingua etrusca), venne fondata dagli Etruschi nel VII secolo a.C. su un colle vicino al mare e sulla sponda orientale del Lago Prile (Lacus Prilius), oggi scomparso, ne rimane soltanto una piccola parte che corrisponde alla Riserva Naturale della Diaccia Botrona. Per la sua posizione centrale rispetto a Vetulonia, Volterra, Arezzo e Chiusi, Roselle fu crocevia tra l’Etruria del nord e del sud fino alla conquista romana del 294 a.Cristo. In un suo scritto Plinio parla dell’Ombrone come di un fiume navigabile e ciò lascia pensare che da Roselle partissero traffici commerciali lungo la via fluviale. Con la Lex Iulia del 90 a.C. gli abitanti assunsero la cittadinanza romana e nell’epoca imperiale si verificò una ripresa delle attività, come testimoniano gli edifici monumentali rimasti. Dalla fine del VI secolo Roselle fu uno dei capisaldi bizantini della Tuscia fino alla conquista dei longobardi. Successivamente fu la prima capitale della contea della potente famiglia (longobarda) degli Aldobrandeschi e fino al XVI secolo sporadicamente abitata.

L’Area Archeologica di Roselle

Recenti scavi archeologici hanno evidenziato la presenza, sotto la pavimentazione del foro romano, di due edifici arcaici adiacenti a pianta ovale con funzioni pubbliche e sacrali, uno consecutivo all’altro. Questa è solo una delle ultime sorprese che l’area archeologica di Roselle ha rivelato, visto che a tutt’oggi la superficie scavata corrisponde solamente a una piccola parte della città antica. L’ingresso all’area è in corrispondenza di una delle sette porte esistenti nella suggestiva Cinta Muraria, lunga più di 3 chilometri (3270 metri) e alta in media 7 metri, costruita nel VI secolo a.C. dagli etruschi, ancora integra e totalmente visitabile. Lungo la direttrice principale etrusca, mantenuta in seguito dai Romani, si apre il foro, pavimentato in travertino, con numerose botteghe; sul lato est si trova la Basilica Civile. Nei pressi si trova l’Augusteo, raggiungibile dal lato meridionale del foro, destinato al culto della famiglia imperiale di Augusto, e la Domus dei Mosaici, una casa patrizia con pavimenti splendidamente decorati. Sul lato settentrionale del foro antico si trova invece la Basilica dei Bassi, mentre salendo sulla collina si incontra il monumentale anfiteatro riutilizzato come castrum in età altomedievale, circondato da resti di un quartiere residenziale etrusco. A est del foro si estende invece un grande complesso termale con locali adoperati a frigidarium, tepidarium e calidarium, trasformato in chiesa in età successiva. A sud, tra i resti di antiche abitazioni, si sviluppa un quartiere artigiano con forni di ceramisti.

Terme di Roselle

L’area di Roselle è famosa per le sorgenti termali, utilizzate fin dall’antichità per il calore assai elevato – 38 gradi – e le loro benefiche caratteristiche. Non esiste alcuna documentazione che attesti la grandezza delle Terme di Roselle; è certa invece la vasta notorietà del luogo e delle sue virtù curative.

Importante: L’area archeologica di Roselle è un po’ abbandonata a se stessa (potrebbe essere molto più valorizzata data la sua importanza), ci sono pochi cartelli e indicazioni che dirigono i visitatori ai vari percorsi e resti archeologici, è opportuno quindi munirsi di una guida prima di andare, in modo da sapere come meglio muoversi; in estate è necessario portarsi l’acqua da bere.

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Cultura

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